Glorioso Rimpatrio dei Valdesi

Tipo attività outdoor
ESCURSIONI TREKKING
Introduzione

Una marcia di 250 km attraverso la Savoia, condotta in 12 giorni da un migliaio d'uomini guidati dal pastore valdese Henri Arnaud, che nell'agosto del 1689 si scontrarono contro le truppe francesi per difendere le proprie valli. Questa, in estrema sintesi, l'impresa del "Glorioso Rimpatrio" dei valdesi, che questo itinerario celebra e ripercorre.

Una marcia di 250 km attraverso la Savoia, condotta in 12 giorni da un migliaio d'uomini guidati dal pastore valdese Henri Arnaud, che nell'agosto del 1689 si scontrarono contro le truppe francesi per difendere le proprie valli. Questa, in estrema sintesi, l'impresa del "Glorioso Rimpatrio" dei valdesi, che questo itinerario celebra e ripercorre.

Per capire le ragioni storiche di questa vicenda bisogna conoscere la storia dei valdesi, inizialmente conosciuti come "i poveri di Lione", a lungo costretti a vivere nella clandestinità e perennemente ricercati dall'Inquisizione. Dispersi in varie zone d'Europa, si concentrarono in particolare nella regione alpina del Delfinato e del Piemonte occidentale. Al sorgere della Riforma protestante i valdesi, ormai superstiti quasi solo nelle Alpi Cozie, aderirono alla nuova prospettiva di fede e organizzarono le loro comunità sul tipo delle chiese protestanti svizzere. Sottoposti a dure repressioni da parte dei duchi di Savoia, riuscirono a sopravvivere grazie alla situazione politica e alla particolare realtà geografica delle loro terre.

Nel 1686 i valdesi costituivano nelle valli di Perosa (oggi bassa val Chisone), San Martino (oggi val Germanasca) e Luserna (oggi val Pellice), una popolazione di circa 12.500 persone. 
Quando il duca sabaudo Vittorio Amedeo II, fedele alla politica del re Sole, impose ai suoi sudditi di religione riformata di cessare ogni manifestazione pubblica, demolire i luoghi di culto e battezzare i figli nella Chiesa romana, i valdesi rifiutarono l'ipotesi di un esilio e decisero di resistere, incorrendo così nella dura repressione dei francesi. Deportati nelle prigioni e nelle fortezze, la maggioranza perì di stenti e solo poco più di 3.000 riuscirono a trovare rifugio in Svizzera. Tre anni dopo, nell'agosto del 1689, la situazione internazionale si volse in loro favore: Guglielmo III d'Orange, diventato re d'Inghilterra, ricostituì il fronte anti-francese con la Lega di Augusta e nel quadro della guerra contro la Francia finanziò una spedizione militare in Piemonte, organizzata dal pastore valdese Arnaud e composta da un migliaio di uomini, in maggioranza valdesi. Partiti il 26 agosto dal lago Lemano, attraversarono la Savoia con una marcia di 250 km, scontrandosi con le truppe francesi a Salbetrand, in val di Susa. Ripreso infine possesso delle loro valli, e stretti dalle truppe francesi, si trovarono impegnati in mesi di guerriglia e furono costretti ad asserragliarsi alla Balsiglia, una borgata sopra Massello, in val Germanasca. L'attacco delle truppe franco-sabaude nel maggio del 1690 stava per segnare la loro fine, ma li salvò l'improvviso cambiamento nelle alleanze politiche, che portò il duca di Savoia a scendere in guerra contro i suoi ex alleati francesi. L'itinerario qui proposto si arresta alla conclusione dell'epica marcia con l'arrivo dei Valdesi al villaggio di Bobbio, in val Pellice. L'impresa del "Glorioso Rimpatrio" ha sempre suscitato molto interesse, in primo luogo per l'aspetto militare: già Napoleone ne fu profondamente colpito e nel 1872 il Ministero Italiano della Guerra incaricò il capitano Gallet di ripetere a piedi l'itinerario. In secondo luogo il Rimpatrio fu fatto conoscere sotto l'aspetto turistico da diversi viaggiatori, soprattutto inglesi, alla ricerca di una natura autentica e di un popolo capace di vivere in modo semplice. A partire dall'Ottocento, anche nella chiesa valdese emerse una rinnovata attenzione per l'avvenimento: in occasione delle celebrazioni del 1889 un gruppo di sei valdesi ripercorse a piedi l'itinerario dal lago Lemano fino alle Valli valdesi; analoga iniziativa si ebbe nel 1989, questa volta con la partecipazione di un centinaio di persone. Attualmente questo percorso è inserito nel progetto di itinerario europeo: "Le strade degli ugonotti e dei valdesi" che dal sud della Francia si snoda, passando per la Svizzera, fino alla Germania del Nord.

 

Piemonte Outdoor
Accesso
Accessibile ai disabili: No
Accesso con mezzi pubblici:
Note accesso con mezzi pubblici: Al lago del Moncenisio è possibile arrivare da Susa con servizio di Taxi/navetta
Da Bobbio Pellice e da tutti gli altri fine tappa sono disponibili collegamenti con mezzi pubblici
Informazioni utili
Classificazione: Provinciale di media e bassa montagna
Interesse devozionale: No
Interesse storico:
Periodo consigliato: Estivo
Copertura cellulare: Parziale

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Ricettività