Comune
Ivrea fu fondata nel 100 a.C. dai Romani su un insediamento di epoca precedente: il toponimo Eporedia, derivante da epo (cavallo) e reda (carro equestre), sottolineava il legame antico della città con i cavalli, vivo ancora oggi e celebrato nella Festa Patronale di San Savino.
La città di Ivrea, nota ai più per gli insediamenti industriali della Olivetti, si posiziona geograficamente all’interno dell’area denominata "Canavese" occupando un punto di passaggio obbligato per coloro che desiderano raggiungere la Valle d’Aosta dalle principali città del Nord Italia.
L’area geografica che circonda Ivrea è caratterizzata dalla collina morenica della Serra che fa parte del più ampio Amfiteatro Morenico di Ivrea.
In Ivrea si possono idealmente identificare due aree principali: la Città antica e la Città industriale.
L’itinerario della Città antica ne traccia la storia romana e medioevale attraverso i monumenti: il Castello, costruito nel 1358 dal conte Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde, conserva un aspetto di fortezza difensiva e dominante dall’alto della sua posizione; la Cattedrale di Santa Maria Assunta, eretta nel X secolo dal vescovo Warmondo Arborio come affermazione di supremazia sull’antagonista marchese Arduino, ha campanili, deambulatorio e cripta romanici, volte e cupola barocche, facciata neoclassica; esternamente all’abside della Cattedrale si trova quello che resta del Chiostro del Capitolo dei Canonici, con colonnine in stile romanico; sul Palazzo Vescovile, già dimora di Warmondo, svetta il medievale Torrione del Vescovo con notevoli fregi e merli a coda di rondine; il Palazzo della Credenza era l’antica sede del Comune; la romanica Torre di Santo Stefano è sopravvissuta a un complesso abbaziale benedettino dell’XI secolo; il Ponte Vecchio, per secoli unico passaggio sul fiume Dora Baltea, è di origine romana e un tempo interamente in pietra.
La città industriale venne realizzata negli anni tra il 1930 e il 1960 da Adriano Olivetti, secondo un disegno alternativo alle esperienze nazionali e internazionali attuate durante il XX secolo. Il sito è costituito dall’insieme delle architetture collegate al progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Consiste in un complesso di edifici progettato dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento, riconoscibile nel tessuto urbano della città. L’area è identificabile principalmente lungo l’asse di Via Jervis, sede degli edifici per la produzione, per i servizi sociali destinati alla fabbrica e alla città e per le residenze che sono da considerarsi tra gli esempi più significativi della politica innovativa varata dalla Olivetti. Questa è la motivazione che ha permesso l’iscrizione di Ivrea Città industriale del XX secolo nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
La città di Ivrea, nota ai più per gli insediamenti industriali della Olivetti, si posiziona geograficamente all’interno dell’area denominata "Canavese" occupando un punto di passaggio obbligato per coloro che desiderano raggiungere la Valle d’Aosta dalle principali città del Nord Italia.
L’area geografica che circonda Ivrea è caratterizzata dalla collina morenica della Serra che fa parte del più ampio Amfiteatro Morenico di Ivrea.
In Ivrea si possono idealmente identificare due aree principali: la Città antica e la Città industriale.
L’itinerario della Città antica ne traccia la storia romana e medioevale attraverso i monumenti: il Castello, costruito nel 1358 dal conte Amedeo VI di Savoia detto il Conte Verde, conserva un aspetto di fortezza difensiva e dominante dall’alto della sua posizione; la Cattedrale di Santa Maria Assunta, eretta nel X secolo dal vescovo Warmondo Arborio come affermazione di supremazia sull’antagonista marchese Arduino, ha campanili, deambulatorio e cripta romanici, volte e cupola barocche, facciata neoclassica; esternamente all’abside della Cattedrale si trova quello che resta del Chiostro del Capitolo dei Canonici, con colonnine in stile romanico; sul Palazzo Vescovile, già dimora di Warmondo, svetta il medievale Torrione del Vescovo con notevoli fregi e merli a coda di rondine; il Palazzo della Credenza era l’antica sede del Comune; la romanica Torre di Santo Stefano è sopravvissuta a un complesso abbaziale benedettino dell’XI secolo; il Ponte Vecchio, per secoli unico passaggio sul fiume Dora Baltea, è di origine romana e un tempo interamente in pietra.
La città industriale venne realizzata negli anni tra il 1930 e il 1960 da Adriano Olivetti, secondo un disegno alternativo alle esperienze nazionali e internazionali attuate durante il XX secolo. Il sito è costituito dall’insieme delle architetture collegate al progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Consiste in un complesso di edifici progettato dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento, riconoscibile nel tessuto urbano della città. L’area è identificabile principalmente lungo l’asse di Via Jervis, sede degli edifici per la produzione, per i servizi sociali destinati alla fabbrica e alla città e per le residenze che sono da considerarsi tra gli esempi più significativi della politica innovativa varata dalla Olivetti. Questa è la motivazione che ha permesso l’iscrizione di Ivrea Città industriale del XX secolo nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.
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