Lasciata la piazza alle nostre spalle si svolta immediatamente a sinistra per scendere da una ripida discesa fino al bivio della madonnina dove sorge la chiesetta dell’immacolata concezione. Girando attorno alla chiesa e attraversata la strada si raggiunge l’imbocco della vecchia strada comunale sterrata che scende trasversalmente ad un ampio pianoro. Dopo una serie di prati alternati da piccole aree boscate si raggiunge la provinciale. Si svolta a sinistra per percorrere in discesa 50 metri di provinciale quindi si svolta a destra in una stradina secondaria che porta ad una casa isolata alla cui destra si trova l’inizio del tratto di sentiero detto “del Postino”. Si percorre questo bel tratto boscato fino a raggiungere nuovamente la provinciale in corrispondenza di un grosso caseggiato. Si svolta a destra e si percorre la provinciale per 200 metri fin all’altezza del bivio per Monteu di fronte al quale si prende una piccola stradina sulla sinistra che corre parallela alla provinciale per un centinaio di metri. Si giunge ad un piccolo arco, ultimo ricordo di un’antica cascina. Si svolta quindi a sinistra in via Bodana fino a raggiungere il fondo di via Matteotti, la via principale di Lauriano che parte dalla chiesa e raggiunge il palazzo dei conti Morra. Ci si lascia alle spalle l’antico palazzo dal fascino decadente per percorrere la via fino alla piazza principale (Piazza Risorgimento). Si svolta a sinistra e si raggiunge un piccolo ponte sul rio Grande. La strada incomincia a salire. Sulla sinistra le ultime case di Lauriano sulla destra i piedi della collina del Romitorio. Giunti dopo poche centinaia di metri al termine della salita si prende un sentiero sulla destra che sale verso il romitorio. Dopo una repentina svolta a destra ed alcuni tornanti si raggiunge un bivio. Entrambe le strade in realtà portano al romitorio ricongiungendosi poco più avanti ma l’alternativa di sinistra si rivela più indicata nei periodi più piovosi quando la strada è molto fangosa. Nell’ultimo tratto prima di giungere al Romitorio si può osservare sulla destra un muro di pietra a secco probabilmente costruito con le pietre del “castlas” il castello ormai distrutto che un tempo sorgeva in cima alla collina e di cui si trovano gli ultimi resti nella vicina boscaglia. Provenendo dal Romitorio di Lauriano, si arriva in frazione Moriondo (via Breuss) nel Comune di San Sebastiano da Po, attraversato il centro abitato, proseguendo su via Breuss e percorrendo un sentiero (sentiero 155) in mezzo al bosco si arriva all’Oasi degli Animali, un parco faunistico aperto al pubblico. Finito il sentiero, al bivio in corrispondenza di un dosso si svolta a destra imboccando via Nobiei in discesa. Dopo circa 2 km. si arriva sulla S.S. 458 e svoltando a destra in direzione Chivasso, percorsi circa 10 m,, si svolta a sinistra in via Rigonda (la segnaletica indica la Fraz. Villa di San Sebastiano da Po). Dopo pochi passi sulla strada asfaltata guardando verso l’alto si nota il campanile della Frazione Villa. Si prosegue sempre dritto lungo la strada asfaltata, camminando in salita, dopo una serie di tornanti in cima alla salita si nota “il Pusas”, mantenendo la sinistra si arriva in piazza Vecchio Municipio dove si nota sulla destra la sede del Vecchio Municipio e la Chiesa, riplasmata come il Castello nella metà del 1700 da Bernardo Vittone. Proseguendo lungo la strada, si passa davanti al “Beuby”, una vasca che una volta veniva utilizzata per abbeverare e lavare i cavalli. Procedendo sempre dritti in direzione della Confraternità (sulla facciata bianca vi è la scritta “Ave Mariae”) si scende per via Valpiana. Si cammina mantenendo la sinistra al primo incrocio, al secondo incrocio si sale girando a destra (direzione Castagneto Po), percorrendo tutta via Natta. Al fondo di via Natta, si gira a destra (direzione Castagneto Po) e si percorre la strada sterrata che unisce la parte alta di San Sebastiano da Po a Castagneto Po. Si prosegue sempre dritto lungo la strada sterrata passando in mezzo ad un bosco che offre scorci di panorama memorabili. Lungo il cammino la strada torna ad essere asfaltata, ma sempre stretta e poco trafficata, la si percorre fino alla fine sbucando in via Coste a Castagneto Po.Transitando di fronte a cascina Barone, si prosegue su strada Coste fino a località Nespolina. Volendo, poco dopo cascina Barone, si può fare una deviazione per visitare la Chiesa di San Genesio attravreso la variante (cartello segnalatore previsto in loco). Svoltando a sinistra, dopo circa 80 metri si svolta a destra in via Chiovino. Si prende la prima a destra, via Asti, la si percorre interamente, sino ad incrociare via Cuneo. Proseguendo dritto, si imbocca la strada del bosco del Vaj. Dopo qualche saliscendi si passa a fianco di cascina Rivera; sempre con percorso ondulato si raggiunge dopo circa un chilometro l'ingresso della Riserva del Bosco del Vaj. La strada in lieve salita si inoltra nel bosco; notevoli esemplari di alberi di alto fusto (faggi, roveri e castagni) caratterizzano questo versante della Riserva. A nord, tra la vegetazione, si può scorgere l'abitato di Castagneto Po sul crinale opposto. Trascurati a sinistra alcuni bivi (il secondo dei quali merita tuttavia una digressione, in quanto, poco dopo una panca di legno, si raggiunge dopo un centinaio di metri l'impressionante frana conosciuta come "roca 'd caval" ), seguendo sempre la strada principale, si raggiunge la localita " 'l Roc" (incrocio con 107 - fontana di acqua potabile), dove si piega ad ovest, lasciando a sinistra la strada per cascina Grassone e Chiappini Alti (Casalborgone) e a destra il sentiero per il Bric del Vaj. La strada, prima pianeggiante, sale ancora tra prati e vigne (a valle) e il bosco (a monte), per poi scendere a borgata Soliti; dopo le abitazioni, svoltando a destra, con qualche centinaio di metri di salita, si incontro la strada che arriva dalla località "tre termu" (punto di confine tra i comuni di Castagneto, Rivalba e San Raffaele); proprio al bivio in cima alla salita vi è la chiesetta dedicata a Sant'Antonio Abate. Svoltando a sinistra, si incontra dopo circa 300 metri l'ingresso del Bosc Grand, in località Tre Termini Il successivo tratto si snoda sempre in quota, sovente in cresta, prevalentemente tra boschi e rappresenta il Trait d’union fra buona parte dei percorsi sentieristici che si affacciano sulla pianura torinese settentrionale e l’astigiano. Impegnativo ma affascinante, collega Castagneto e i sentieri del nord astigiano intersecando in diversi punti i sentieri provenienti da Rivalba e, naturalmente, da Casalborgone. Da loc. Tre Termini, lasciando alle spalle il territorio castagnetese, ed entrando nei Bosc Grand (sentiero 126) e lungo una pista su versante esposto a nord si risale progressivamente in mezzo al bosco, incontrando localmente punti panoramici che offrono una panoramica verso il Bosco del Vaj e, piu’ oltre, aprono lo sguardo sulla pianura vercellese. Giunti all’intersezione di Buchet du Ciap, si tiene il sentiero a sinistra che si snoda mantenendo la quota tra castagni e querce, per circa 1000 m, sempre su versante esposto a nord (possibile fango); attraversati due impluvi di ruscelli si raggiunge il sentiero che scende alla cascina Cravero (ex agriturismo Ro Verda) e poi permette di raggiungere Casalborgone in poco più di un’ora (sentiero 127). Al bivio invece, si deve tenere la destra e, risalendo la pista in poco piu’ di cento metri, si raggiunge la famosa Rul Verda (Quercus Crenata), ibrido di Cerro Sughera dal portamento imponente, visibile dalla pista sterrata ad una ventina di metri, sulla sinistra per via della copertura vegetale sempreverde anche in inverno. Ne esistono solo tre esemplari in tutta la collina di Torino. Proseguendo in salita, tra roveri, la pista si biforca a sinistra, seguendo un percorso a mezza costa pianeggiante, oppure in alternativa risale in cima al Pian del Peis (anticamente qui veniva pesato il legname) dove è possibile una variante superiore sul crinale che si affaccia sulla Cascina Scarassa (Rivalba) anch’esso in direzione Sud Est. Se si utilizza la prima soluzione si attraverserà un bosco in parte degradato da ex piste motoristiche (sentiero 126) che raggiunge i ruderi di C.na Fornarella (poco visibili a monte del sentiero) dopo circa 500 m dalla deviazione. Si prosegue sempre in falsopiano verso l’intersezione con il sentiero di cresta sino a intersecarlo dopo ulteriori 500 m in loc. Sieis (quota 46 m) in corrispondenza di un affioramento di sabbioni talora con blocchi di roccia arrotondati. Da questo punto i due sentieri si uniscono per correre in cresta, o quasi, verso il Bric del Cerro, raggiungibile in circa 300 m dopo avere costeggiato sulla destra un piantamento di quercia rossa. Si prosegue tra ripe ripide di arenaria di colore verdolino arancio superati i quali la pista spiana tra le querce raggiungendo in leggera discesa un punto di possibile deviazione verso una curiosita: il sentierino segnalato da una palina , innestandosi a destra con attacco in leggera breve salita, dirige in un centinaio di metri, con percorso tortuoso, ai Crutin del Cerro (ex ricovero di ovini e già rifugio di briganti e partigiani scavato nell’arenaria, non consigliabile entrare per rischio caduta blocchi). Tornati sulla pista principale, si prosegue in leggero falsopiano sul crinale che permette vedute mozzafiato che spaziano verso sud con Superga e la collina di Torino oppure a nord verso Casalborgone e San Sebastiano da Po, sino a raggiungere la vasca Acquedotto Smat all’intersezione a sinistra si ritrova il percorso 124 per Cascina Palazzo (sterrato 15 min) e poi Casalborgone (asfalto, 40 min) rientrando al punto di partenza.
Riepilogo
Piazza Comune Antico
10020 Lauriano TO
Italie
Piazza Camillo Benso Conte di Cavour, 7
10020 Casalborgone TO
Italie