Edificata sulla collina della Paraj Auta, la chiesetta risale al XII secolo e, inizialmente intitolata a San Giovanni, nel ‘500 fu dedicata a San Grato, invocato nelle pestilenze. In origine l’unica navata era divisa in due campate, poi ne fu aggiunta un’altra nel XVII secolo e in seguito venne costruito il campanile. Attigua alla cappella si è conservato un edificio (Romitorio) utilizzato fino all’inizio del ‘900 dal romito, cui era delegata la pulizia della chiesa,la coltivazione del vigneto e la cura dei boschi attigui.
Il complesso si presenta all’esterno con una facciata barocca intonacata e l’abside rettangolare in pietra a vista come le pareti laterali. All’interno sono conservati degli affreschi tra cui, ai lati dell’altare, l’opera quattrocentesca attribuita a Giacomino da Ivrea che raffigura San Pietro con la chiave del Paradiso e Sant’Andrea con la croce omonima.