Comune
Bollengo si trova sulle pendici della Serra, collina laterale sinistra dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, sul percorso della Via Francigena e il suo il cui territorio si divide equamente tra il colle e il piano.
Luogo di confine di due diverse sfere di influenza, Vercelli e Ivrea, il paese di Bollengo, nel Medioevo, subì trasformazioni che ne segnarono profondamente la struttura originaria.
Nel X secolo il territorio del comune comprendeva tre piccoli centri abitati, probabilmente sorti su nuclei dì abitazioni di età romana e, forse, anche più antichi: il capoluogo Bollengo, Paerno e Pessano; all’aprirsi del Duecento, Ivrea, per contenere la politica espansionistica di Vercelli decise di costruire un castello franco, un nucleo difensivo, e di chiamare gli uomini dei preesistenti villaggi ad abitarvi, concedendo loro stato giuridico paritetico ai cittadini eporediesi.
Nel 1250 venne terminata l’edificazione del castello e del ricetto; il complesso, che sorse in un luogo presumibilmente già sede di antiche fortificazioni, venne circondato da mura e divenne un nucleo fortificato di abitazioni stabili.
Nonostante i privilegi concessi, tuttavia, gli uomini del capoluogo non aderirono all’invito di spostare la loro dimora nel nuovo borgo; accorsero viceversa quelli di Paerno e di Pessano, villaggi che rimasero abbandonati e che nel tempo decaddero e successivamente scomparvero: fu quello un periodo in cui vennero rimodellate le geografie abitative del luogo.
Delle antiche località di Paerno e di Pessano non rimangono che poche seppur significative vestigia: del primo, una imponente e suggestiva torre campanaria (ciucarun) svettante solitaria su un pianoro che si apre fra i boschi della Serra; un campanile solitario, una sentinella che apparteneva alla romanica Chiesa di San Martino che venne demolita nel XVIII secolo, per decreto vescovile, essendo in pessime condizioni. Della seconda località, Pessano, resta la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, anch’essa romanica, con il suo campanile.
Luogo di confine di due diverse sfere di influenza, Vercelli e Ivrea, il paese di Bollengo, nel Medioevo, subì trasformazioni che ne segnarono profondamente la struttura originaria.
Nel X secolo il territorio del comune comprendeva tre piccoli centri abitati, probabilmente sorti su nuclei dì abitazioni di età romana e, forse, anche più antichi: il capoluogo Bollengo, Paerno e Pessano; all’aprirsi del Duecento, Ivrea, per contenere la politica espansionistica di Vercelli decise di costruire un castello franco, un nucleo difensivo, e di chiamare gli uomini dei preesistenti villaggi ad abitarvi, concedendo loro stato giuridico paritetico ai cittadini eporediesi.
Nel 1250 venne terminata l’edificazione del castello e del ricetto; il complesso, che sorse in un luogo presumibilmente già sede di antiche fortificazioni, venne circondato da mura e divenne un nucleo fortificato di abitazioni stabili.
Nonostante i privilegi concessi, tuttavia, gli uomini del capoluogo non aderirono all’invito di spostare la loro dimora nel nuovo borgo; accorsero viceversa quelli di Paerno e di Pessano, villaggi che rimasero abbandonati e che nel tempo decaddero e successivamente scomparvero: fu quello un periodo in cui vennero rimodellate le geografie abitative del luogo.
Delle antiche località di Paerno e di Pessano non rimangono che poche seppur significative vestigia: del primo, una imponente e suggestiva torre campanaria (ciucarun) svettante solitaria su un pianoro che si apre fra i boschi della Serra; un campanile solitario, una sentinella che apparteneva alla romanica Chiesa di San Martino che venne demolita nel XVIII secolo, per decreto vescovile, essendo in pessime condizioni. Della seconda località, Pessano, resta la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, anch’essa romanica, con il suo campanile.
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