Palace
L’Hotel Dieu o Maison Dieu di Salbertrand è un antico ricovero per pellegrini situato a Salbertrand, lungo quella che fu l’antica "strada del Monginevro", poi "strada romana delle Gallie", infine (col passaggio dell’Alta Valle della Dora al Delfinato - XII sec.) "Strada di Francia", una delle più importanti vie transalpine dell’Europa medievale, e come tale percorsa da carrozze, cavalli e cavalieri, notabili, religiosi, mercanti, romei diretti ai pellegrinaggi.
Sorta nel XV secolo, come tante altre lungo la strada di Francia, con lo scopo di ristorare i viandanti con un piatto caldo e un giaciglio per la notte e se infermi, con un periodo di ricovero. Pregevole esempio di architettura alpina, presenta in facciata tracce di affreschi cinquecenteschi portati alla luce durante i restauri del 2016: una pietà e la raffigurazione di San Giacomo, caratterizzato iconograficamente da un cappello a larga falda su cui è visibile la conchiglia emblema del pellegrinaggio verso l’Oceano Atlantico, che ci riconduce all’antica via della fede che portava a est verso Roma e Gerusalemme e a Ovest verso Santiago di Compostela.
Sin da fine Ottocento, l’hotel Dieu e l’antistante fontana in pietra datata 1524 furono oggetto di studio e di tutela da parte dell’architetto Alfredo D’Andrade, direttore dell’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti del Piemonte e della Liguria, e nel 1914 furono inserite nell’elenco degli “Edifici di importante interesse monumentale”.
Acquistato nel 2011 dall’Ente Parco del Gran Bosco di Salbertrand (ente gestore dell’Ecomuseo Colombano Romean), l’edificio va ad aggiungere un importante tassello al progetto ecomuseale garantendone un ulteriore spazio di sviluppo. L’obiettivo è di trasformarlo in una casa museo dell’architettura tipica di montagna, punto informativo nel cuore dell’abitato di Salbertrand, di creare nuovi spazi per gli allestimenti ecomuseali e restituirgli l’antica funzione trasformandolo, in futuro, in un posto tappa: luogo di accoglienza per moderni viaggiatori e pellegrini lungo gli itinerari sempre più frequentati dagli amanti del turismo "lento" e sostenibile della Via Francigena e del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi.
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