The ESCURSIONABLE (ESA) hiking and cycle-excursionary itinerary is so called because it was designed to be accessible to people with disabilities or with special needs. This objective was made possible by taking advantage of a particular morphological initial condition which allowed, with precise interventions, but interventions which were never invasive regarding the environmental context, in order to obtain different levels of facilitated usability for the various sections of the trail.
Dalla partenza presso la pista di pattinaggio, si imbocca l’ampio sentiero in direzione sud est. Sul primo tratto è possibile una percorrenza molto agevole e autonoma anche per persone con ridotte capacità motorie o visive. La sistemazione del piano viario, infatti, è stata curata con lo scopo di fornire una stabilità idonea per la percorrenza con sedia a ruote e sono stati predisposti elementi di guida per l’orientamento e per la protezione nei punti a rischio caduta. L’ambiente rimane comunque montano e quindi soggetto a mutamenti anche inaspettati pertanto, per le persone con particolari esigenze e difficoltà, si raccomanda comunque la presenza di un accompagnatore. Già nei primi passi sarà possibile percepire la forte presenza dell’ambiente naturale della foresta verso monte e del torrente che scorre impetuoso al centro della valle. Quest’ultimo crea proprio, nei pressi del sentiero, una cascata molto suggestiva detta “la Gorgia” che, al centro del paese, offre lo spettacolo di un impetuoso salto d’acqua di alcune decine di metri. Dopo aver apprezzato lo spettacolo visivo e sonoro della Gorgia, il percorso si addentra maggiormente verso il versante montano. Nella vegetazione è possibile incontrare il canto di numerose specie dell’avifauna alpina e nel bosco il movimento della fauna terrestre. Superato il tratto di bosco più fitto ci si trova in una zona più aperta in prossimità della sciovia Pakinò. Qui la vista panoramica si apre sui versanti rocciosi dell’Uja di Mondrone (quota cima 2964 m) che offre il pieno spettacolo del rigore delle cime piramidali sulle quali si cimentano numerosi sportivi. Utilizzando un buon binocolo sarà possibile, con un po’ di fortuna, scorgere qualche escursionista esperto che percorre i sentieri più alti o, con paziente ricerca, avvistare qualcuno dei numerosi stambecchi che popolano la valle e che di tanto in tanto raggiungono addirittura l’abitato. Si conclude qui il tratto più agevolato per la percorrenza e inizia un tratto di salita che, rivolgendosi verso sud, risale il pendio sul quale si estende la sciovia Pakinò di livello baby dove in inverno è possibile, anche per i più piccoli, apprendere la tecnica dello sci alpino. Risalendo il pendio, lungo le tracce di sentiero o seguendo la pista forestale, si raggiunge facilmente l’alpeggio Arbosetta dal quale si ridiscende sempre in direzione sud lungo la strada rurale n. 214B che collega alla Frazione Frè. Ci si trova quindi all’imbocco del Vallone Servin dal fascino selvaggio e puro. Una volta ammirato lo scorcio paesaggistico verso sud si attraversa il Rio Paschiet imboccando subito la pista forestale che, sulla sponda opposta, conduce in direzione nord-est. Proseguendo sempre su questo tracciato n. 214C si attraversa a mezza costa il versante boschivo. Tra gli alberi e le radure sarà nuovamente possibile scorgere la fauna alpina e più lontano le cime e i versanti dei monti che circondano la valle. Con un breve tratto di discesa leggermente più ripida, sempre su percorso dal fondo ampio e ben mantenuto, si raggiunge il pianoro del Villaggio Albaron dove si conclude il tratto escursionistico. Imboccando le stradine interne dell’abitato è possibile ritornare al punto di partenza fermandosi per una tappa di ristoro o per una permanenza più lunga nelle accoglienti strutture turistiche di Balme alcune delle quali perfettamente attrezzate e competenti per l’accoglienza a persone con disabilità o difficoltà.
Riepilogo
10070 Balme TO
Italy
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