COMUNE DI MAZZÈ

Comune
La rocca di Mazzé è un’altura, dominata da due castelli, che si dice fu la leggendaria dimora di Ypa, la “regina senza terre” dei Salassi. Pare che la regina abbia svuotato nella Forra di Mazzè il Lacus Maior, lago che ricopriva in era quaternaria il vasto anfiteatro morenico della Dora Baltea, scoprendo così le fertili terre del Canavese orientale.
In realtà Mazzé convive anche oggi con il lascito di questa“regina”: il paleoalveo della Dora baltea che scorre vicina, fonte di vita e di ricchezza: non solo quella legata alla disponibilità di acqua, ma addirittura di… oro! Esiste una bella passeggiata per immaginarsi per un giorno cercatori di peiite, che ripercorre le zone dei lavaggi auriferi di Mazzé. Percorrendo la provinciale Caluso-Cigliano sul versante di Mazzè, in direzione del ponte sulla Dora Baltea, nei pressi della chiesetta dedicata ai santi Lorenzo e Giobbe si possono ancora osservare tracce di scavi e di accumuli di pietrame, testimoni delle antiche opere minerarie a cielo aperto coltivate prima dai Salassi e poi dai Romani. La zona interessata dall’antica aurifodina è vasta, ma in particolare nella zona della “Bose” sono ancora osservabili, oltre ai resti di scavi, enormi trinceroni di pietre alti mediamente dai 3 ai 4 metri e lunghi centinaia, ovvero canali adibiti al lavaggio del placer aurifero, i grandi collettori (vallecole) e i conoidi antropici di deiezione. Naturalmente, l’oro che si ricavava non erano certo le grandi pepite che siamo abituati a immaginare…L’itinerario "L’oro del ghiacciaio"  ha una ricca cartellonistica fornita anche di Qr code.
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